Con questo termine sono indicate quelle capacità del sistema biomeccanico umano che consentono l'effettuazione di motricità finalizzata ed "economica". Si suddividono in:
La Forza
per definizione è
la capacità di vincere una resistenza o di opporsi ad una forza
di segno contrario. In Fisica, la forza è genericamente definita
come qualunque causa che applicata ad una massa libera ne imprime un'accelerazione.
La forza è la causa dell'accelerazione e quindi del movimento. Essa
è perciò di gran lunga la capacità fisica più
importante. Senza espressioni di forza non sarebbe possibile alcuna forma
di movimento, quindi impossibile qualunque espressione di capacità
fisiche.
La biomeccanica si occupa di (almeno) sei
tipi di forza:
1) resistente:
è la capacità dell'organismo
di opporsi alla fatica di una lunga durata. Carico e velocità presentano
valori medio-bassi e costanti (40-60% del carico massimale) per un arco
di tempo relativamente lungo. All'impegno muscolare si aggiunge quello
organico, soprtattutto a livello cardiocircolatorio e respiratorio. La
forza resistente è il primo gradino indispensabile per chi voglia
in seguito migliorare sia la forza "veloce" che quella "massimale". Va
tenuto presente che sotto i dieci anni di età un bambino sopporta
male un tipo di attività prolungata. Nei giovanissimi viene essenzialmente
usato il carico naturale o piccoli pesi in esercizi che permettano una
ventina circa di ripetizioni consecutive;
2) rapida:
è la capacità del sistema
neuromuscolare di supeare delle resistenze con una elevata rapidità
di contrazione, prevalendo la componente accelerazione sul carico
(40-65% del massimale).
La forza rapida si caratterizza quindi per
il reclutamento selettivo delle unità motorie veloci le quali, come
è noto, hanno tempi di contrazione pari a circa 1/3 del tempo di
contrazione di quelle "lente". Nei giovanissimi questa capacità
dipende da:
a) maturazione del Sistema
Nervoso Centrale;
b) sviluppo della capacità
contrattile delle fibre muscolari;
c) rafforzata reazione allo stimolo
elettrico
da parte del sistema neuromuscolare;
d) sviluppo della forza relativa
(forza in rapporto al peso corporeo).
Un aumento vistoso naturale
della forza "veloce" si ha intorno ai 12-14 anni.
La metodologia per migliorare la forza veloce
nei giovanissimi si basa essenzialmente su poche ripetizioni effettuate
alla massima rapidità di esecuzione, sia con attrezzi leggeri sia
a carico naturale. Si possono anche realizzare, con le dovute cautele,
le condizioni che determinano la reazione elastica da prestiramento dei
gruppi muscolari in azione, applicando la metodica della pliometria;
3) massimale:
è la forza più elevata (per
intensità) che il sistema neuromuscolare è in grado di esprimere
con una contrazione volontaria. Per realizzare questo tipo di forza il
sistema nervoso provvede al reclutamento del maggior numero di unità
motorie possibile. Prevale la componente carico (85-100% del massimale)
sulla componente accelerazione. Nei giovani le possibilità di incremento
della forza muscolare sono legate a:
a) miglioramento della capacità
contrattile delle fibre;
b) aumento naturale del peso del
corpo e della massa muscolare;
c) variazione del rapporto tra massa
passiva e massa attiva a vantaggio di quest'ultima;
d) miglioramento della facoltà
di mantenere per tempi relativamente lunghi la capacità di tensione
statica;
e) miglioramento della coordinazione
neuromuscolare ed intramuscolare con conseguenti movimenti più economici
e reclutamento di un maggior numero di unità motorie.
L'incremento della forza
massimale può essere iniziato già a 13-14 anni.
Il metodo principe per lo sviluppo della
forza massimale è quello degli sforzi ripetuti con sovraccarichi
(Pesistica), che utilizza percentuali elevate (85-100%) ed un numero di
ripetizioni basso (da 1 a 5). Nei giovanissimi si possono ottenere ottimi
miglioramenti della forza massimale anche utilizzando intensità
inferiori (70-85%) con un numero maggiore di ripetizioni (6-10) a condizione
che la velocità di contrazione sia sempre la massima possibile.
La Rapidità
è la capacità di eseguire azioni motorie semplici o complesse
in un tempo minimo. Negli sport da combattimento la rapidità è
costituita da due momenti distinti ma strettamente correlati:
1) rapidità di reazione (complessa): percezione di una situazione ed elaborazione dell'informazione contenuta, progettazione e programmazione di un'adeguata risposta (ovvero la capacità di iniziare una risposta motoria il più rapidamente possibile). E' determinata dalla strutturazione e sviluppo delle capacità cognitive specifiche e dai processi ad esse correlate, dalla disponibilità e qualità delle mappe motorie codificate nelle sinapsi del SNC;
2) rapidità
di azione: segue la fase precedente, caratterizzata dall'attività
cognitiva e consiste nell'organizzazione, nello spazio e nel tempo, dell'atto
motorio programmato, nel controllo dei parametri esecutivi e dei suoi effetti
parziali durante l'esecuzione dello stesso e, ove necesario, nella correzione,
adattamento e trasformazione del movimento in atto, infine nella valutazione
dello stesso rispetto all'obiettivo posto, allo scopo di passare rapidamente
ad interazioni successive in caso di necessità.
Va sottolineato il
fatto che l'attività cognitiva è continua e copre anche lunghe
fasi di interazione psicomotoria tra due diversi avversari ed ha la funzione
di consentire comportamenti interattivi efficaci. In conclusione, i processi
cognitivi precedono, controllano, adattano o riprogettano e concludono
atti motori singoli o lunghe sequenze di interazione psicomotoria tra due
atleti.
La rapidità
di azione è fortemente influenzata dalla forza rapida, vale
a dire dall'allenamento delle unità motorie veloci, dalla coordinazione
specifica, dalla coordinazione inter- ed intramuscolare e dalla mobilità
articolare.
Ovviamente è di fondamentale importanza la razionalità in
termini biomeccanici del programma motorio che determina l'organizzazione
del movimento.
L'età migliore
per lo sviluppo della rapidità si aggira intorno agli 8-13 anni.
I metodi per migliorare
la rapidità consistono in:
®
giochi di squadra in campi ridotti;
®
esercizi a carico naturale eseguiti alla massima velocità;
®
esercizi con basse resistenze (5-20% del massimale), eseguiti molto velocemente
per poche ripetizioni (ad es. strappo con minibilancere);
®
percorsi specifici;
®
piccola acrobatica.
La rapidità,
tra le capacità motorie, è quella che va curata con molta
attenzione, in quanto è il risultato di una complessa integrazione
tra la componente cognitiva, quella coordinativa, quella condizionale.
La Resistenza
è
la capacità di resistere alla fatica in esercitazioni di lunga durata.
Si suddivide in
Il parametro più
importante per valutare la resistenza è il massimo consumo di ossigeno
(Max vO2) riferito ad un kg. di
peso corporeo (Max vO2/kg) .
I massimi incrementi della resistenza si hanno intorno ai 15-16 anni. Intorno
ai 6-8 anni, al contrario, sia la risposta adattativa cardiaca sia quella
respiratoria si basano quasi esclusivamente sull'aumento della frequenza.
Comunque, sotto i 10 anni, il bambino si adatta difficilmente, soprattutto
a livello psicologico, a sforzi di resistenza monotoni e prolungati.
Il bambino reagisce
agli stimoli di resistenza con :
®
aumento del diametro e del numero dei capillari (miglior ricambio periferico);
®
aumento della muscolatura cardiaca (ipertrofia e volume);
®
regolazione della distribuzione sanguigna (tra carico e riposo);
®
aumento del volume del sangue e, in parte, dei globuli rossi.
Una metodologia per
l'incremento della resistenza nei giovani può prevedere :
®
lavoro a ritmo costante e a bassa intensità;
®
giochi sportivi di squadra;
®
esercizi in circuiti senza recupero tra le varie stazioni ed, eventualmente,
tra un circuito e l'altro.
La Mobilità
Articolare / Flessibilità
è la capacità di compiere movimenti utilizzando la massima
escursione consentita dalle articolazioni. Fattori determinanti sono la
struttura anatomica articolare e muscolare. Si distingue in mobilità
attiva
e passiva.
Una buona mobilità
articolare è utile per :
a) apprendere
con maggior facilità i movimenti (la mobilità scarsa essendo
un fattore limitante);
b) evitare
i traumi;
c) rendere
razionale il dispendio energetico e ritardare l'affaticamento;
d) migliorare
l'elasticità muscolare passiva;
e) migliorare
la coordinazione motoria per mezzo di una più equilibrata relazione
tra contrazione e rilassamento nel gioco 'agonisti-antagonisti';
f) eseguire
movimenti rapidi, ampi, fluidi ed economici.
Il periodo intorno agli 8-13 anni è il migliore per lo sviluppo della mobilità articolare che, intorno ai 13 anni, tende a decrescere se non allenata. Tuttavia, già si osserva in bambini ipocinetici uno scarso sviluppo della mobilità molto prima dei 13 anni.
Tra i metodi per migliorare la mobilità oggi è in uso lo 'stretching', che consiste nella esecuzione di una serie di esercizi di stiramento passivo con tempi di esecuzione prestabiliti: 5 secondi ca. per passare dalla posizione di partenza a quella di massimo stiramento dei muscoli, 20-30 secondi di sosta in questa posizione, 5 secondi per tornare alla posizione di partenza. La massima estensione viene raggiunta realizzando la decontrazione del muscolo interessato e utilizzando forza costante (ad es. gravità) e carico naturale sull'articolazione in oggetto. Oltre a tale metodica, si possono usare "molleggi attivi".
Sono stati ottenuti ottimi risultati anche mescolando sapientemente le due metodiche nel seguente ordine:
Capacità Coordinative / Destrezza
Sono le capacità che consentono di organizzare, controllare e regolare il movimento. Vengono solitamente suddivise in capacità coordinative 'generali' e 'speciali'.
a) Capacità
coordinative generali - adattamento e trasformazione dei movimenti:
è la capacità di adattare
o modificare il programma motorio al mutare improvviso della situazione
o delle condizioni esterne (diverse da quelle abituali nelle quali si è
appreso il movimento). Per cui il risultato del movimento non cambia o
cambia solo di poco. Negli sport situazionali questo tipo di capacità
fa fronte alla necessità fondamentale di adattarsi tempestivamente
ed in modo adeguato a condizioni improvvise, tali da richiedere un adattamento
o un'interruzione del movimento programmato e la prosecuzione con altri
programmi motori di portata minimale. Tale capacità si evidenzia
soprattutto nei giochi sportivi e negli sport di combattimento. Si sviluppa
creando situazioni di gioco con improvvisi cambiamenti di azioni, con la
realizzazione di percorsi poco noti, ecc.;
b) Capacità
coordinative generali - controllo motorio:
è la capacità di controllare
il movimento in funzione dello scopo previsto, cioè di raggiungere
esattamente il risultato programmato del movimento/esercizio. Essa può
migliorare grandemente anche in funzione dell'incremento della sensibilità
muscolare, della capacità cioè di graduare le tensioni
muscolari adeguandole alle esigenze di accelerazione delle masse corporee
che si spostano nello spazio. In questa direzione si possono ottenere sensibili
miglioramenti anche utilizzando allenamenti con sovraccarichi di peso variabile;
c) Capacità
coordinative generali - apprendimento motorio:
consiste nell'assimilazione e nell'acquisizione
di movimenti o, in prevalenza, di parti di movimenti precedentemente non
posseduti, che devono poi essere integrati nelle mappe cognitive.
L'età migliore per intervenire sui processi coordinativi va dai
6 agli 11 anni; dopo, si tende ad una stabilizzazione o ad un regresso
in coloro che non risultano allenati.
Un ruolo importante è dato dall'assunzione
delle informazioni attraverso gli analizzatori (tali informazioni
sono indispensabili alla realizzazione dei processi nervosi), identificabili
in:
®
tattile, che ci informa sulle pressioni cutanee nelle diverse parti del
corpo;
®
visivo, che raccoglie le informazioni ottiche nello spazio intorno al corpo;
®
statico-dinamico, che informa sulle accelerazioni del corpo e sulle posizioni
di esso rispetto ai piani dello spazio (tridimensionale). E' situato nei
canali semicircolari, nell'urticolo e nel sacculo dell'orecchio medio;
®
acustico, che permette le percezioni dei rumori;
®
cinestetico, che consente la percezione delle tensioni muscolari e della
loro modulazione. E' costituito dai fusi neuromuscolari e degli organi
tendinei del Golgi e dai propriocettori articolari.
Oltre alle capacità coordinative generali,
esistono capacità coordinative cosiddette 'speciali', vale a dire
espressioni della capacità più generale di generare il movimento.
a) Capacità
coordinative speciali - combinazione ed accoppiamento dei movimenti:
permette di collegare tra loro le abilità
motorie automatizzate. Si sviluppa con esercizi di coordinazione segmentaria
fra arti superiori ed inferiori, eseguiti in forma simultanea, successiva,
alternata, con movimenti simmetrici, incrociati, su piani diversi, asincroni;
b) Capacità
coordinative speciali - orientamento spazio-temporale:
consente di modificare la posizione e il
movimento del corpo nello spazio e nel tempo, in riferimento ad un campo
d'azione definito. Il movimento riguarda maggiormente l'intero corpo, piuttosto
che segmenti e si estrinseca nei giochi sportivi e negli sport di combattimento.
Per migliorare queste capacità, le aree di gioco usuali vengono
ristrette o ampliate, viene variato il numero o il ruolo dei componenti
la squadra, vengono adoperati attrezzi di diverse dimensioni, vengono utlizzate
posizioni o movimenti inconsueti, ecc.;
c) Capacità
coordinative speciali - differenziazione:
permette di realizzare in modo finemente
differenziato i parametri dinamici, temporali, spaziali del movimento,
sulla base di percezioni dettagliate del tempo, dello spazio e delle forze
operanti. Dipende quindi strettamente dalla capacità di "rilasciare"
i muscoli antagonisti e al contempo di graduare la tensione muscolare degli
agonisti in relazione alla resistenza da vincere o alla velocità
richiesta dallo specifico movimento. Questa capacità si può
quindi migliorare con l'uso di sovraccarichi di peso variabile manovrati
alla massima velocità (ad es. esercizio di "strappo"), o quello
di carichi costanti manovrati a velocità differenti, come pure mediante
esercizi con aumento graduale del livello di precisione esecutiva, come
salti ad altezze diverse prefissate, tiri al bersaglio a varie distanze
e posizioni, ecc.;
d) Capacità
coordinative speciali - equilibrio:
consente di mantenere il corpo stabile rispetto
ad un riferimento spaziale, di recuperare la postura adeguata dopo ampi
spostamenti e sollecitazioni.
L'equilibrio statico si riferisce
a movimenti lenti, regolati essenzialmente dall'analizzatore cinestetico
e tattile; l'equilibrio dinamico si riferisce, invece, ai
rapidi ed ampi spostamenti con accelerazioni angolari, organizzati sulla
base della prevalenza delle informazioni vestibolari.
Metodi elettivi per lo sviluppo delle capacità
di equilibrio sono gli esercizi di preacrobatica ed acrobatica;
e) Capacità
coordinative speciali - reazione:
permette di reagire agli stimoli eseguendo,
in risposta a un segnale, azioni motorie adeguate. Se le risposte vengono
date ad un segnale già noto, e in forma di movimento già
definito in anticipo, si parla di reazione semplice; si parla invece
di reazione complessa se le risposte non hanno reazioni motorie
prederminate ed il segnale non è "conosciuto". La capacità
di reazione semplice è poco allenabile e si sviluppa creando situazioni
di risposta a stimoli visivi, acustici, tattili, cinestetici, ecc.;
f) Capacità
coordinative speciali - ritmo:
rende organizzabili gli impegni muscolari
di contrazione e decontrazione, secondo un ordine cronologico, iscrivendo
il movimento in un'organizzazione spazio-temporale ritmica. Tipico è
l'adattamento ad un ritmo stabilito o il mutarlo improvvisamente. Questa
capacità si sviluppa con variazioni di frequenza dello stesso movimento,
o nella iscrizione del movimento di diversaampiezza e durata, in un ritmo
"musicale" predeterminato.
Riassumendo, possiamo dire che oltre alle indicazioni metodologiche date per le varie capacità, i metodi di allenamento da utilizzare sono:
didattica (complementi)
'Anatomy
of the Human Body' (searcheable, from H. Gray)
breve
Glossario (del 'fitness')
la
Resistenza (nel 'fitness')
tavole
dei Muscoli (
)
'Neuromuscular
search
Page'
'3D-mensional
medical reconstruction'
'the
intl. Society of Biomechanics in Sports'
Animation
Lab
Biomechanics
Yellow Pages
Biomechanics
WorldWide
'American
Orthopaedic Soc. for Sport Medicine'