sulle  Arti Marziali 
( compendio di cultura e sviluppo dell'autodifesa ) 1



 

In virtù di una certa esperienza nelle varie forme di lotta a corpo, mi accingo ad illustrare un percorso formativo per interpretare nelle applicazioni questa materia, secondo la mia modesta opinione.

Le arti marziali, in proposito, insegnano l'importanza di superare il conflitto e l'avversario, per sviluppare un autocontrollo sempre più profondo.  Dal punto di vista educativo, considero il Judo (in quanto PRINCIPIO - espresso dal suffisso giapponese 'JU' = cedevolezza, adattabilità) come un significativo passo da compiere, per applicare correttamente anche altre forme (più libere da regolamenti federali e sportivi, necessariamente imposti) orientate all'Autodifesa.

 



Judo (‘via della cedevolezza’) :

    è la base per lo studio della flessibilità, educazione all’equilibrio interiore ed esteriore, alla sensibilità, alla prontezza, al controllo della persona. Quest’arte consente l’apprendimento di tecniche per cogliere dinamicamente e trasformare vantaggiosamente l’energia cinetica;  la sua maestria richiede una perfezione di esecuzione, che viene raggiunta quando la tecnica trascende la fase conoscitiva e raggiunge la naturalezza.

                    

 

Il JUDO è particolarmente adatto ai più piccoli, poiché insegna loro a cadere nel modo corretto  secondo l’età, favorendo lo studio dell'equilibrio, la mobilità e la destrezza (v., in particolare, 'Sport ed educazione motoria'). Per facilitare l'apprendimento degli schemi motori fondamentali, viene insegnato come attività ludica fatta di corse, salti, capriole, cadute: in palestra i bambini svolgono esercizi completi che interessano in maniera equilibrata tutti i gruppi muscolari, cuore e polmoni.  In questa fase iniziale non si eseguono le tecniche di gara, ma giochi, proposti dagli Istruttori, che riproducono i gesti tecnici e aiutano il bimbo ad avvicinarsi per gradi alla disciplina, insegnandogli a dominare i movimenti che diventeranno più armonici e controllati.  Grazie a questo tipo di lavoro egli scoprirà da solo la tecnica al momento opportuno, acquisendola come nuova esperienza e consentendo al "proprio" di Judo di evolvere. 



                    
Possiamo dire che l'essere umano gioca tutta la vita, quando ha la possibilità di farlo. Solo l'individuo che ha giocato in piena libertà, senza imposizioni a frustrazioni, sarà un adulto psicologicamente sano ed equilibrato:  nel gioco si realizza la personalità, smitizzando cose o situazioni riportandole sotto il proprio controllo emotivo.

Senza nulla voler togliere alla grande complessità della struttura umana e nel più grande rispetto per la sua dignità e magnifcenza, ritengo che lo sviluppo psicomotorio origini dall'attuazione di processi mentali, considerando un approccio sistemico 2  di rappresentazione  per i due aspetti fondamentali intimamente legati del governo degli stessi processi :  la comunicazione e il  controllo.  Tuttavia, per rimanere in un contesto "classico" forse più familiare e vicino ai paradigmi della comprensione comune, definirò tali schemi qualificandoli 'capacità cognitive  e  motorie'.

Tornando alle Arti Marziali, la migliore occasione di crescita consiste nel vivere praticamente, attraverso l'esperienza, quanto si è appreso in ambito "scolastico" / accademico, per integrare, completare ed infinitamente arricchire un simile bagaglio.
    La verifica del livello di confidenza raggiunto (consapevolezza delle proprie forze e limiti), rispetto a una realtà, avviene per mezzo dell'effettuazione di una MISURA, in condizioni speciali di totale coinvolgimento dell'entità 'individuo'.  Lo strumento di questa misura si chiama 'confronto con un campione':  si tratta di un invito  alla percezione dei movimenti in relazione armonica, cedevole ma "decisa", con gli Altri.

Veniamo ora meglio al punto :
"La teoria dinamica della competizione si fonda sull'analisi delle forze agenti e sul loro collegamento funzionale con la velocità di esecuzione del compito motorio all'interno dell'entità coppia di atleti, che a sua volta si muove con una propria velocità di spostamento.  Il parametro velocità gioca dunque un ruolo fondamentale nella teoria della competizione, sia come velocità relativa di esecuzione di un attacco, sia come velocità assoluta di spostamento della coppia.  Infatti, ad ogni ritmo, associato a tale velocità, è possibile collegare l'esecuzione di tecniche opportune. Nella fase di competizione, inoltre, possono individuarsi due aspetti  estremi, uniti da una serie di stati intermedi senza soluzione di continuità: quello psicologico e quello tecnico.  L'optimum dell'abilità competitiva  può essere definito come una combinazione di tali parametri, variabile con continuità in funzione delle particolari condizioni ambientali al contorno." 3

 



Evoluzione e sviluppo :

    La maggior parte delle tecniche fondamentali, comuni a tutte le a.m., sono basate sulla natura “ondosa” dei movimenti che originano dalla zona anatomica ‘fianchi/bacino’;  l’applicazione di tale principio (in "difesa" o "attacco") consente di esprimere una potenza biomeccanica, di gran lunga superiore a quella prodotta diversamente per eseguire la stessa tecnica limitando il movimento solo ad alcune parti del corpo.
    Una valida applicazione dei modelli di coordinazione motoria, per lo sviluppo delle capacità psicofisiche e l’elaborazione delle molteplici opportunità che emergono e si articolano funzionalmente a circostanze e lunghezze operative, è possibile riscontrarla nella pratica del 'Metoto Globale di Autodifesa'  proposto daella FIJLKAM che, sul principio universale di cedevolezza  ed il supporto di un criterio generale di studio, descrive quella che può essere definita, a ragione, una 'scienza dell'autodifesa'.

 



Nota 1 :  
La presenza di elementi concettuali aggreganti (visione unitaria delle Arti Marziali) consente di evitare il "naufragio" nel mare dei singoli dati e delle convinzioni parcellizzate, che origina contrapposizioni sterili alimentando mode passeggere.  In ogni campo abbiamo bisogno di strumenti che siano  principi integratori e nuovi orientamenti.

Testo delle pagine liberamente tratto dall'esperienza personale e, fra gli altri, dai seguenti
 

Riferimenti bibliografici & hyperlink :

  1. Anatomia Umana ( H. Gray )
  2. 'Orthopaedic Connection'
  3. 'Sports Medicine'
  1. Guida al PRIMO SOCCORSO
  2. appunti di PRIMO SOCCORSO (link a file PDF, scaricabile)
  3. Self-care Flow-charts
  1. Nota 2 : N. Wiener (fondatore della Cibernetica,  )
  2. 'Analytic vs. Systemic Approaches' (principi generali dell'organizz. dei Sistemi)  
  1. Nota 3 :  'Biomeccanica del Judo' di Attilio Sacripanti, Ediz. Mediterranee 1989  
  2. FIJLKAM ( Federaz. Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali )
  3. 'Judo Info'
  4. 'the Kodokan Judo Institute'
  5. la "gazzetta" delle Arti Marziali
  6. JUDO-EDUCAZIONE
  7. Glossario dei termini comunemente usati nelle A.M.


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