l'Abilità competitiva



Introduzione a carattere generale
    La considerazione della componente psicologica in competizione (nel senso più ampio del termine)
implica lo studio di fattori importanti, analizzabili sotto il profilo empirico e biomeccanico, che possono influenzare in maniera definitiva sia l'evoluzione che la conclusione del confronto tra avversari.

Matematicamente, si tratta di una funzione A(P,T) di due variabili, che rappresentano gli aspetti Psicologico A(P)  e Tecnico A(T). Cioè:

A(P,T) = aA(P) + (1-a)A(T),  dove 10% £a £90%

    Nella dinamica della competizione l'iniziativa è fondamentale se si vogliono realizzare piani attivi d'attacco;  è evidente altresì che il suo mantenimento è connesso con capacità tecnica, velocità di esecuzione, pressione psicologica, forza fisica.  L'accrescersi dell'iniziativa è legata strettamente alla motivazione ed alla sicurezza nei propri mezzi, sulla base del bagaglio tecnico ed alla pressione psichica, che disorganizza la coordinazione psico-motoria e rallenta, di fatto, la capacità reattiva dell'avversario.
 
 

Lo sfruttamento dell'energia cinetica e del momento angolare nel Judo

Lo studio dell'iniziativa e del suo sfruttamento può prescindere dal concetto di attacco o di difesa.  Infatti, se per la difesa è importante conservare sempre l'iniziativa, in modo da sfruttare al meglio tutti i movimenti propri e dell'avversario (per poter, ad es., effettuare una tecnica di proiezione), si comprende come ogni difesa può essere considerata un attacco e viceversa.
    L'iniziativa (qui intesa anche come anticipo sull'azione di un avversario) è stata oggetto di ricerche e studi presso numerose antiche scuole di arti marziali, fino ad essere codificate nei cosiddetti "libri dei principi segreti"  propri di ogni Scuola.

Le considerazioni biomeccaniche che seguiranno saranno riferite all'analisi del raggruppamento biodinamico "coppia di atleti", cioè delle azioni che Tori dovrà effettuare in relazione alle corrispondenti azioni o posizioni di Uke.
In una competizione di Judo possono individuarsi tre forme base di sfruttamento dell'energia in gioco, denominate, secondo l'antica classificazione giapponese:

  1. SEN    (l'iniziativa) che si esprime al meglio con il corretto uso dei Renzoku waza (tecniche concatenate) e Renraku waza (tecniche successive);
  2. GO NO SEN    (il contrasto dell'iniziativa) che si espleta mediante i Bogyo waza (tecniche difensive);
  3. SEN NO SEN    (l'iniziativa sull'iniziativa) che si ottiene con l'uso dei Kaeshi waza (contro tecniche).
1)   Il principio Sen  (proposizione dell'iniziativa) è sicuramente il modo più diretto di sfruttare l'iniziativa, attraverso un'azione diretta e mediante un'azione positiva (omote). Si utilizzerà per una caratterizzazione più articolata dell'iniziativa tipo Sen, come fattore discriminante, il tempo precedente o susseguente l'attuazione della propria tecnica speciale (Tokui waza).
A scopo didattico, può essere utile conoscere la seguente suddivisione per gli attacchi : 2)   Il principio Go No Sen (contrasto dell'iniziativa: percezione ottenuta dai cinque (go) sensi) viene applicato nelle tecniche denominate Bogyo waza (tecniche di difesa). La scuola giapponese prende in considerazione, per la classificazione didattica, i vari possibili principi informatori delle azioni che Tori, subendo l'attacco, può compiere nel contrastarlo, prima di effettuare o nello sviluppare la controffensiva. Tali principi sono : Appare utile notare che Tori effettuerà la sua tecnica difensiva dopo che l'azione di Uke si sarà sviluppata e sarà risultata inefficace.  In generale si riscontrerà un ritardo tra l'attacco portato da Uke e l'inizio della controffensiva di Tori.  Il tempo acquista, in tali azioni difensive, un ruolo fondamentale; infatti il contrattacco risulterà tanto più efficace e meno dispendioso dal punto di vista energetico se, ad esempio, verrà effettuato al termine dell'attacco di Uke, in modo che egli non sia più in posizione di forza (quantità di moto nulla) e prima che si sia potuta realizzare una nuova posizione di equilibrio.

3)   Il principio Sen No Sen (l'anticipo/iniziativa sull'anticipo/iniziativa) è forse la forma di azione più delicata da applicare. Durante la sua attuazione, le due iniziative presenti nel raggruppamento biodinamico si confondono in un unico insieme dinamico.
Nella esemplificazione ideale di tale azione, Tori sviluppa la sua controffensiva nell'istante in cui sta per partire l'offensiva di Uke.
    Questo principio è da considerarsi una forma avanzata e superiore di iniziativa/anticipo che presuppone, per poter essere corretamente effettuata, capacità psicofisiche eccellenti, riflessi pronti e forma atletica perfetta. Tale tipo di azione ha certamente il vantaggio di poter più facilmente sorprendere l'avversario, tutto teso sia mentalmente che fisicamente all'attacco che sta portando. Essa ha altresì il vantaggio del massimo utilizzo dell'energia dell'avversario, sfruttando la fase iniziale della transizione da energia potenziale muscolare ad energia cinetica.  La sua pratica, di fatto, esige una perfetta percezione dell'opportunità presente, una completa padronanza del suo sfruttamento ed una grande velocità di esecuzione, tale da poter superare quella di Uke.  

A.M.         Dif. P.        


- Nota  di 'Publishing' -